La lavorazione del grano                         antichi mestieri

La macinazione del grano, aveva luogo settimanalmente. Dopo aver preso dal solai la quantità desiderata, lo si lavava, lo si lasciava asciugare e infine lo si ripuliva da eventuali semi e pietre, sa purgadura. La macina utilizzata per ridurlo in farina, sa mola, era in trachite e veniva azionata da un asino accuratamente bendato per non subire conseguenze negative dal moto rotatorio continuo. Inoltre gli si metteva una sorta di museruola sa moffa, affinché non si mangiasse la farina che scendeva dalla parte superiore della mola chiamata su majolu: da qui il detto ti furrias a su majolu (non osare rivoltarti contro qualcuno più autorevole).
Dopo la fase della macinazione, si separava la crusca dalla semola e dalla farina attraverso un settaccio circolare in legno  su sedazzu de crangiai. Un secondo settaccio, sedazzu de scedazzai, con maglie in seta, separava la semola dalla farina. La semola necessitava di essere ulteriormente lavorata, così da eliminare i residui di crusca fine poddiri fini. A tal fine si usava Sa palina, (canestrino tondo con bordi bassi che le donne facevano ruotare energicamente per  spalinai.
La crusca fine la si dava ai pulcini, quella più grande alle galline.
La semola veniva poi lavorata con su cibiru un recipiente circolare di giunco sempre attraverso un movimento circolare che favoriva la concentrazione della crusca fine nella parte centrale del recipiente. Da qui, la si estraeva con un mestolo, sa turra.
La farina veniva utilizzata per fare il  tipico pane tondo su civraxiu, i dolci, le tagliatelle tallarinus, i malloreddus e is panadas, torte di pasta sfoglia, ripiene di carne o verdura.
La semola invece, era usata per fare su pani biancu e is coccoieddus, di dimensioni più piccole, consumati soprattutto durante i banchetti nuziali.
Con essa si faceva inoltrela fregola,  sa fregula, che veniva utilizzata per cucinare il brodo, o per preparare sa suppa e stula, il pasto consumato durante la mietitura.

 


"I malloreddus", gnocchetti realizzati
con la semola di grano duro e farina.


     Is Coccoieddus, pane di semola di grano duro che si preparava
in occasione delle feste. 
 

"Su pani biancu", di semola di grano duro, veniva consumato giornalmente.
 


  "Su Civraxu", pane di farina di grano.

 

.